Il virus della Rosolia in genere colpisce i bambini in età scolare determinando febbre ed un’eruzione cutanea simile a quella del morbillo ed è una patologia innocua che si risolve spontaneamente. Una volta contratta la malattia si determina un’immunità permanente, ovvero non è possibile contrarla una seconda volta, lo stesso effetto protettivo è conferito dalla vaccinazione.
Molto più gravi sono invece gli effetti della rosolia se contratta da una donna nel corso della gravidanza, in cui vi è un grave rischio di malformazioni fetali. Il virus della rosolia causa alterazioni soprattutto a livello oculare, cardiaco, neurologico e uditivo; in particolare la sordità, la cataratta e il ritardo mentale sono alcune delle manifestazioni più frequenti e gravi nei neonati con rosolia congenita.
Più precocemente avviene l’infezione della madre, maggiore è il rischio di trasmissione al feto e conseguente patologia (50-80% di infezione fetale nel corso del primo trimestre).
Come posso sapere se rischio di contrarre la rosolia in gravidanza? Con un semplice esame del sangue si possono ricercare gli anticorpi per il virus della Rosolia;
- se SONO presenti gli anticorpi IgG: la donna è vaccinata o ha già contratto la Rosolia, NON vi è rischio di contrarre la rosolia in gravidanza;
- se NON SONO presenti gli anticorpi IgG: la donna è a rischio, è importante che si sottoponga al vaccino per la rosolia almeno 3 mesi prima di provare ad avere una gravidanza;
- se SONO presenti gli anticorpi IgM: la donna è stata recentemente contagiata dal virus della rosolia, è sconsigliato provare ad avere una gravidanza almeno per i 3 mesi successivi.
Non esiste un trattamento per la rosolia in gravidanza, l’unica misura preventiva davvero efficace è la vaccinazione che deve essere consigliata a tutte le donne in età fertile, almeno 3 mesi prima di intraprendere la gravidanza.